Lo scorso 20 settembre 2016 la dott.ssa Lara Pezzano, neo-Assessora alle Politiche sociali del Comune di Pinerolo, aveva invitato ad un incontro conoscitivo le associazioni di volontariato sociale attive in Pinerolo. Nella lettera-invito della dott.ssa Pezzano, fra altre cose, così si leggeva: (...) Siamo infatti consapevoli del peso di impegno che negli ultimi anni si è riversato sul Volontariato per la criticità che si è prodotta su aspetti quali la sopravvivenza economica, la salute, il lavoro, la casa e la vivibilità del territorio.(...)"
Anche noi del presidio LIBERA"Rita Atria" avevamo partecipato alla serata, motivati dagli intenti dell'Assessorato che ci parevano tracciare un sentiero da noi stessi prefigurato, insieme al Comitato Don Primo Mazzolari: nello scorso mese di maggio avevamo invitato a riflettere alcune associazioni sulla azione e funzione della forma stessa del "volontariato": quali sono i compiti, quali le funzioni, le azioni da intraprendere, affinchè il mondo ed i valori espressi dal volontariato incidano efficacemente nella realtà e nel momento storico che viviamo?
( foto Dario Costantino - Eco del Chione) |
I dati riportati dal Rapporto CARITAS 2016 denunciano che la Povertà assoluta negli ultimi anni, coincidenti in larga parte con quelli della crisi economica, è aumentata sino ad esplodere. Le persone coinvolte sono salite da 1,8 milioni del 2007 (pari al 3,1% del totale) a 4,6 milioni del 2015 (il 7,6%). Il dramma della povertà, il nodo cruciale della politica sociale dei nostri giorni, incombe drammaticamente sul presente e sul futuro di milioni di cittadine e cittadini italiani.
Anche LIBERA dichiara oggi che l'Italia ha rinunciato a combattere la Povertà (leggi qui): il governo in carica "(...) nel Ddl "povertà" stanzia la miseria di poco più di un miliardo di euro per affrontare un'emergenza che ne richiederebbe 18 (miliardi di Euro) per garantire almeno la dignità."
In questa settimana prenderanno avvio i tavoli di lavoro fra Amministrazione e Associazioni. Ci permettiamo di affermare che anche nell'azione contro questo dramma, la povertà, occorrono cambiamenti necessari e non più rinviabili!
Riportiamo di seguito quanto avevamo scritto nello scorso maggio 2016, invitando le associazioni ad incontrarsi e a riflettere: "Incontriamoci e Immischiamoci"
In questa settimana prenderanno avvio i tavoli di lavoro fra Amministrazione e Associazioni. Ci permettiamo di affermare che anche nell'azione contro questo dramma, la povertà, occorrono cambiamenti necessari e non più rinviabili!
Riportiamo di seguito quanto avevamo scritto nello scorso maggio 2016, invitando le associazioni ad incontrarsi e a riflettere: "Incontriamoci e Immischiamoci"
INCONTIAMOCI E IMMISCHIAMOCI!
"Sono trascorsi nove anni dallo scoppio della crisi finanziaria le cui conseguenze, a detta di molti, sono paragonabili a quelle di una guerra. Lo stesso Papa Francesco ha parlato più volte di una “terza guerra mondiale combattuta a pezzi”.
Per quanto riguarda l'Italia, il RAPPORTO CARITAS 2015 ha presentato le cifre e la “fotografia” di un Paese nel quale il dramma della povertà, “vecchia e nuova”, interessa fasce estese della popolazione. Sono quasi 10 milioni le persone che in Italia vivono senza i diritti concreti della cittadinanza: soddisfacimento del bisogno abitativo, istruzione, tutela della salute, partecipazione alla vita culturale e sociale.
In questi anni abbiamo assistito al paradosso di vedere scemare le risorse pubbliche destinate alle fasce deboli proprio mentre le fila di quelle aumentavano grandemente. E il “volontariato”, e il cosiddetto “terzo settore”, chiamato a dare risposta ad “emergenze” assistenziali di vario tipo in ambito sociale, economico, sanitario. Ma se il peso-impegno che le Associazioni di volontariato stanno sostenendo è sicuramente prova di uno spirito solidale e responsabile da parte di numerosi cittadini, tuttavia proprio quel peso rivela quanto sia ampia l’azione di “supplenza” a compiti che dovrebbero invece essere propri delle istituzioni a fondamento dello stesso “patto” su cui fonda la Democrazia e la coesione sociale del nostro Paese.
Si impone allora una considerazione: se il volontario si limita ad essere mero “fornitore di servizi”, addirittura in supplenza-assenza delle istituzioni, rischia di dimenticare un compito precipuo dell'azione associativa: rivestire-assolvere anche ad una funzione rappresentativa, di “pressione culturale”, necessaria a richiedere e determinare condizioni di maggiore giustizia sociale. Essere voce di chi non ha (o non può avere) voce. E i milioni di cittadine e cittadini “senza voce” non chiedono “elemosine” ma chiedono più Giustizia.
Abbiamo raccolto le testimonianze di chi è impegnato “in prima linea” a contrastare il moltiplicarsi di situazioni di difficolta nelle quali, a volte, si vede posta in pericolo la dignità stessa della persona. Ci sembra importante un confronto tra le Associazioni che quotidianamente affrontano quei drammi e che hanno acquisito -potenzialmente- un livello di esperienze e competenza tali da poter formulare proposte, concrete e costruttive, alle Amministrazioni locali e agli Enti pubblici interessati. Crediamo sia possibile, utilizzando meglio le risorse esistenti e richiedendo quelle necessarie, progettare in positivo l’immediato futuro affinchè l'investimento nel sociale diventi “bene-essere comune”, obiettivo da perseguire senza fraintendimenti, clientelismi, esitazioni.
Giustizia, tutela dell’ambiente, dialogo e coesione fra le varie componenti della comunità, responsabilità e partecipazione, cultura della trasparenza, e della solidarietà: sono queste le dimensioni che devono letteralmente riemergere dal clima di divisione e di disinteresse che a volte vediamo prevalere in tante situazioni.
Giancarlo Chiapello – referente “Comitato don Primo Mazzolari” Pinerolo
Arturo Francesco Incurato – referente presidio LIBERA “Rita Atria” Pinerolo
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