Questa sera verrà trasmesso il film "LEA", dedicato a Lea Garofalo, testimone di giustizia, uccisa in un agguato organizzato dal suo ex compagno, il boss della ‘ndrangheta Carlo Cosco. Il film andrà in onda su Rai Uno, in prima serata.
"Lea" è il Film TV di Marco Tullio Giordana che andrà in onda questa sera, il 18 novembre, in prima serata su Rai Uno.
Il regista de I Cento Passi e de La Meglio Gioventù, Marco Tullio Giordana, è tornato dietro la macchina da presa per dirigere un film tv ispirato alla vita di Lea Garofalo, vittima
della ‘ndrangheta.
La storia di Lea e Denise Garofalo
fonte CN24
La storia di
Lea narra di una donna coraggiosa. Lea nasce a Petilia Policastro il 24 aprile 1974. Anche lei, come Peppino Impastato e Rita Atria, cresce in una famiglia legata alle mafie di quelle terre. All’età di 13 anni Lea si innamora di Carlo Cosco dal quale, dopo 4 anni, avrà la figlia Denise. Anche Carlo Cosco è un esponente della 'ndrangheta calabrese, ma la Garofalo sente il bisogno di avere
una vita diversa, senza paura e senza violenza. Nel 2002 Lea Garofalo
decide che è giunto il momento di iniziare a collaborare con la
giustizia e di conseguenza viene inserita nel programma di protezione
insieme alla figlia Denise.
In quegli anni Lea vive in solitudine,
cambiando spesso residenza e raccontando ai magistrati tutti gli affari
illeciti del clan dell’ex compagno. Nel 2009 la donna, sfiduciata dalle
Istituzioni, esce dal sistema di protezione e ritrovandosi in
difficoltà economiche chiede all’ex compagno di contribuire al
mantenimento della figlia Denise. Da Campobasso, Lea si sposta quindi a
Milano, dove cade nella trappola di Cosco che approfitta della
situazione per far rapire Lea. Lea Garofalo scomparve la sera del 24 novembre del 2009. Una telecamera di servizio riprese l'ultima passeggiata di Lea e Denise a Milano, immediatamente prima che la donna venisse sequestrata dal marito. (vedi qui).
A catturare i
responsabili della morte di Lea ci penserà Denise, sua figlia. Nonostante la
giovanissima età, Denise fornirà un contributo fondamentale per individuare e
processare tutti i responsabili dell’omicidio della madre, costituendosi
"parte civile" nel processo contro il suo stesso padre.
Emerge così la verità sulla fine di Lea Garofalo.
In un primo tempo, le indagini portarono alla convinzione degli inquirenti che la donna, dopo essere stata
torturata per ore, venisse uccisa e il corpo dissolto
nell’acido. Tuttavia, grazie alle rivelazioni di Carmine Venturino, uno degli indagati, i poveri resti del corpo della donna sono stati ritrovati nel 2012 in un terreno del comune di Cormano ( Mi) La
sua identità è stata confermata dall’esame del DNA.
Lea Garofalo venne sequestrata, torturata, uccisa e il corpo dato alle fiamme. La barbarie degli "uomini d'onere" arriva a questo!
Alla
fine dell'iter processuale, nel 2013, la Cassazione si è pronunciata definitivamente sul processo per la
scomparsa, l’omicidio e la distruzione del cadavere di Lea Garofalo con
la condanna definitiva: Carlo e Vito Cosco, Rosario Curcio e Massimo Sabatino sono condannati all'ergastolo; 25 anni di
reclusione per Carmine Venturino e assoluzione per non aver commesso il
fatto per Giuseppe Cosco; inoltre la Corte ha disposto il risarcimento
dei danni per le parti civili: la figlia, la madre e la sorella di Lea
Garofalo e il comune di Milano.
Il 19 ottobre 2013 si sono svolti a Milano,
in piazza Beccaria, i funerali civili di Lea Garofalo. In piazza erano
presenti migliaia di persone, fra le quali anche Don Luigi Ciotti, in rappresentanza di LIBERA, e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Lo stesso giorno è stato intitolato a Lea Garofalo un giardino pubblico in viale Montello a Milano; a quel luogo, altri ne sono seguiti dedicati alla memoria di LEA GAROFALO: una donna coraggiosa.
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