Il regista Francesco Rosi è morto ieri: con lui il cinema utilizzato come mezzo di denuncia e di impegno civile aveva raggiunto vertici di altissima qualità artistica
Fra questi,ricordiamo per tutti il film "Le Mani sulla Città", il film che - nel 1963!- denunciava e spiegava le cause del degrado irreversibile che stava subendo il territorio italiano ad opera della speculazione edilizia guidata da affaristi, mafiosi e mala-politica. Ricordiamo una delle scene principali del film:
- Lo so che la città è là e da quella parte sta andando perché il Piano Regolatore così ha stabilito. Ma è proprio per questo che noi da là dobbiamo fare arrivare qua!
- E ti pare una cosa facile?…Cambiamo il Piano Regolatore?
-Non c’è bisogno. La città va in là…E questa è zona agricola…E quanto la puoi pagare oggi? Trecento, cinquecento, mille Lire al metro quadrato! Ma domani questa terra, questo stesso metro quadrato, ne può valere sessantamila, settantamila!... E pure di più. Tutto dipende da noi: il 5.000% di profitto. Eccolo là: quello è l’oro oggi! E chi te lo dà? Il commercio? L’industria? L’avvenire industriale del Mezzogiorno, sì! Investili i tuoi soldi in una fabbrica: sindacati, rivendicazioni, scioperi, cassa malattia. Ti fanno venire l’infarto cu sti’ cose.
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