L'Ultimo dell'anno.
Lo scorso 30
maggio abbiamo avuto l'ultimo incontro con gli studenti della scuola
professionale CFIQ di Pinerolo...Anche quell'incontro si è svolto facendo
memoria dell'intuizione di Paolo Borsellino: "(...) le nuove
generazione, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo
di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza,
della contiguità e quindi della complicità". Le figure dei nostri eroi, Falcone e Borsellino, e di Peppino Impastato, Rita Atria, insieme ai tanti di cui "facciamo memoria".
Anche quel giorno abbiamo provato
a riflettere insieme ai ragazzi. E abbiamo compreso come parlare "di
mafie" significhi anzitutto parlare e riflettere di noi stessi: dalla
necessità di prestare attenzione "alle regole", alla difesa della
propria dignità ( sempre!). Perché solo rispettando le regole, ma ancora di più
operando ed impegnandosi affinchè le regole applicate siano "giuste",
si può pensare di costruire una società migliore. Una società nella quale le
ragazze ed i ragazzi possano vivere consapevolmente la loro vita; una società
nella quale possano realizzare i propri sogni; una società nella quale
siano riconosciuti i meriti e le capacità di ognuno ma nella quale si assicuri
attenzione e dignità anche a chi si trovi a vivere situazione di difficoltà. Tutto
questo "le mafie", le cricche, le caste, negano!
Dalle regole alla "regola
delle regole" : la Costituzione Italiana.
Leggendo insieme a loro quei
principi comprendiamo il tanto lavoro ancora da compiere: occorre ancora
lavorare, impegnarsi, tutti insieme, affinchè diventino realtà i sogni di
donne e uomini che hanno lottato affinchè nascesse una società, una nazione,
più giusta e quindi più libera!
Abbiamo fatto conoscere alle ragazze e ai ragazzi il tema di maturità di una loro coetanea: Rita Atria. La fine del tema:
"(...) 'unica speranza è non arrendersi mai. Finché giudici come Falcone, Paolo Borsellino e tanti come loro vivranno, non bisogna arrendersi mai, e la giustizia e la verità vivrà contro tutto e tutti. L'unico sistema per eliminare
tale piaga è rendere coscienti i ragazzi che vivono tra la mafia che al di
fuori c'è un altro mondo fatto di cose semplici, ma belle, di purezza, un mondo
dove sei trattato per ciò che sei, non perché sei figlio di questa o di quella
persona, o perché hai pagato un pizzo per farti fare quel favore. Forse un
mondo onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognare. Forse se ognuno
di noi prova a cambiare, forse ce la faremo".
Infine, ancora le parole di Rita Atria a disvelare la verità più semplice e più gravosa:
"(...) Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di
coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la
mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo
sbagliato di comportarsi (...)".
E le mafie, come ci insegna Peppino Impastato, sono la bellezza negata alle nostre vite!
Pertanto, ringraziamo dell'invito le studentesse e gli studenti della Scuola CFQI, i loro docenti, per aver contribuito a
rendere reale quanto avevamo scritto in occasione della Giornata della memoria
dello scorso 22 marzo: (...) studenti, insegnanti, dirigenti
scolastici pronti a riscrivere nella quotidianità la nostra scelta per la lotta
alle mafie e per l'affermazione della giustizia sociale”.
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