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mercoledì 12 marzo 2014

Sentinelle del territorio: "Osservazioni al documento programmatico dell’Amministrazione relativo alla pianificazione urbanistica"

Sentinelle del Territorio:
L’urbanistica ci pare un tema importante in quanto, a nostro parere, può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale”. 
presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo
Lo scorso 18 dicembre 2013 , l'Amministrazione di Pinerolo aveva presentato un Documento Programmatico sulle linee guida dell'urbanistica della città.
Le Associazioni e i gruppi che partecipano al Forum pinerolese per l’Urbanistica e il  Paesaggio avevano replicato con un documento di cui riportiamo un estratto.

Questa sera, allle ore 21.00  è previsto un secondo incontro nel quale si vedrà come e se l'Amministrazione avrà recepito le osservazioni giunte anche da altre associazioni ( fra queste Italia Nostra) e da alcuni gruppi politici della Città ( tra questi, il gruppo Progetto per Pinerolo)



Osservazioni al documento programmatico dell’Amministrazione
relativo alla pianificazione urbanistica

Le Associazioni e i gruppi che partecipano al Forum pinerolese per l’Urbanistica e il  Paesaggio ritengono utile e positiva la scelta dell’ Amministrazione di avviare un confronto sui temi della pianificazione territoriale e urbanistica al fine di ampliare la partecipazione dei cittadini.(...)
Avremmo tuttavia preferito che si intraprendesse –finalmente!-  l’iter di studi e di confronti indispensabili per dare vita ad un nuovo ed aggiornato strumento di gestione urbanistica del territorio, vista la necessità condivisa da molte forze politiche di  “avviare le procedure per un nuovo Piano Regolatore…”, come si leggeva addirittura nel programma di mandato dell’attuale Sindaco. La predisposizione di una “variante”, per quanto generale, fa temere che prevalga una logica improntata ad “aggiustamenti”,  volti a soddisfare i “desiderata”, le molteplici esigenze e richieste pervenute da cittadini e professionisti interessati a modifiche puntuali, senza che queste azioni si  inscrivano in un disegno-progetto generale, organicamente compiuto a favore della intera comunità. Al di fuori di un “progetto organico”, senza criteri preliminari che ne definiscano ambiti e modalità,  anche l’applicazione della legge 106/2011 e di altri principi di pratica urbanistica - quali la “perequazione” e la “compensazione edilizia”- mettono  “a rischio” quel che resta della programmazione e della gestione del territorio. 
Già nella redazione dell’ attuale PRG era emersa più la volontà di assecondare gli interessi della speculazione immobiliare  che non la capacità di previsione e di indirizzo “etico” della città: lo  testimonia il vistoso scostamento, il sovra-dimensionamento, che si è rivelato tra le previsioni insediative del Piano stesso e la realtà dei fatti.
Vogliamo allora esprimere alcune osservazioni che nascono proprio dal rilievo strategico che la “variante ponte”  dichiara di voler assumere.(...); pensiamo che uno strumento che ambisca a “contenere elementi che anticipino  i contenuti del futuro PRGC” debba partire e fondarsi su alcuni elementi  oggettivi, premesse indispensabili ad ogni altra considerazione:  
a)      una analisi più dettagliata dell’ esistente e dello scostamento tra quanto realizzato e le previsioni del vigente PRGC:
b)      una verifica dell’identità del territorio per confrontare, valutare e stabilire, linee di relazione e di indirizzo sostenibile
c)      la chiara determinazione delle scelte ritenute essenziali sulla base dei punti precedenti

Se non si analizzano i dati esistenti, la realtà esistente,  se non si precisano i contorni del “progetto” futuro, risulta troppo vaga la dichiarazione  di “limitare al massimo, per quanto possibile, l’ulteriore consumo di suolo agricolo o non antropizzato”; così come inutile pare sottolineare più volte, quasi a preventiva scusante, l’ovvio limite delle “poche risorse economiche disponibili
Chiediamo dunque che le premesse del documento programmatico siano integrate ( rivalutate) con  alcuni dati significativi :
  • andamento demografico della popolazione pinerolese
  • analisi di massima sulla composizione per classi di età
  • elementi di analisi sulle attività produttive e loro andamento e le previsioni di rilancio, ove identificabili.
  • patrimonio edilizio esistente e dati certi sulle unità abitative non occupate
  • elencazione delle aree residenziali autorizzare e non attuate , con relative previsioni insediative
  • elencazione di massima delle aree sicuramente individuabili come “degradate, dismesse, da riqualificare”
Ancora in relazione alle premesse  del documento, facciamo notare come il principio di limitare il consumo di “ suolo agricolo o non antropizzato” non si pone affatto in antitesi con un possibile rilancio del comparto edilizio, per il quale  tuttavia occorre perseguire decisamente altre strade che non siano la semplice realizzazione-addizione di altra edilizia all’organismo della città. Come viene sottolineato da molti  esperti,  come si deduce anche dai dati economici forniti da Unioncamere, occorre puntare su innovazione, qualità e bellezza, eccellenze dei territori. Sono questi i punti qualificanti, e più volte ribaditi, per il rilancio del nostro Paese e da perseguire affinché l’economia  dei vari settori abbia concrete speranze di risollevarsi dalla crisi strutturale che viviamo. Nel governo e nell’indirizzo del territorio, noi pensiamo che si debba agire nelle seguenti direzioni:
  • salvaguardare il paesaggio,  riducendo drasticamente –o azzerare- il consumo di suolo, soprattutto nelle aree di maggior pregio paesaggistico ( l’area di Monte Oliveto, l’area pre-collinare e collinare)
  • riqualificare il patrimonio edilizio esistente
  • rivitalizzare gli  immobili esistenti, sottoutilizzati o inutilizzati, attraverso la ri-destinazione a  nuove e sostenibili  funzioni
  • richiedere contenuti di alto livello nella qualità architettonica-urbanistica dei progetti edilizi e nella qualità costruttiva  degli edifici
  • incentivare l’applicazione delle tecniche volte al risparmio  energetico
  • operare nel principio della  sostenibilità e riciclo dei materiali costruttivi
(...) Da ultimo sottolineiamo la necessità di rendere efficace e reale la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini nel processo analitico e decisionale, anche in vista della preparazione del futuro PRGC. Occorre  predisporre la creazione di “processi partecipativi” (interviste, questionari, tavoli di lavoro…)”,  già sperimentati in molti enti locali -anche di piccole e medie dimensioni- che superino il semplice binomio già previsto dalle norme “presentazione pubblica, osservazioni”. Lo abbiamo sottolineato in altri documenti e qui lo ribadiamo: è necessario dare vita a quella forma di “urbanistica partecipata” nella quale le comunità vedano finalmente concretizzati piani di gestione e di sviluppo sostenibili, volti alla tutela dei “beni comuni”, degli interessi dell’intera comunità, e non di categorie o soggetti particolari.

Pinerolo 20/01/2014


                                                    …


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