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lunedì 29 luglio 2013

RITA ATRIA e "I ragazzi di Partanna". Meritano di essere raccontati e non ignoranti.

RITA ATRIA. TESTIMONE DI GIUSTIZIA.
 "LA VERITA' VIVE"


" A cosa è servito il sacrificio di Rita Atria?"
La domande  ci è stata rivolta da una studentessa del Liceo di Pineorlo "M. Curie" al temine di uno degli incontri che abbiamo avuto nello scorso anno scolastico. Negli occhi della ragazza che avevamo difronte un velo di tristezza dopo aver ascoltato la storia della ragazzina siciliana, diventata uno dei simboli più belli della lotta alle mafie. Il racconto della vita, le parole, di Rita Atria hanno sempre il medesimo, struggente, effetto: si crea un silenzio rispettoso, ci si trova immersi in un uno spazio sospeso, il respiro  di chi ascolta quasi trattenutoLa domanda quel giorno è venuta fuori, timorosa: " A cosa è servito il sacrificio di Rita Atria?"
Una delle tante, possibili, risposte l'hanno data quest'anno i "ragazzi di Partanna" e l'Associazione Antimafie "Rita Atria”, nei giorni della ventunesima commemorazione dell'anniversario di Rita. 
Nel nome di Rita Atria, e anche per noi del presidio Libera "Rita Atria " Pinerolo, opporsi alle mafie significa opporsi - ovunque- a quello "(...)che limita il territorio, che lo controlla, che lo occupa, che lo stupra, che condiziona l'economia e uccide le speranze e i sogni delle nuove generazioni."

Fonte:  ritaatria.it - 29 luglio 2013

Rita Atria era una ragazzina di Partanna, si era messa in testa di denunciare la mafia e quindi la sua famiglia di provenienza. Nel suo diario scriveva cose “strane”… come “vorrei essere amata per quello che sono”… “la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci”… Si era affidata allo zio Paolo ma poi, dopo quel maledetto 19 luglio 1992, nel suo diario scriveva “Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato nella mia vita.Tutti hanno paura ma io l'unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a vento saranno uccisi. ...
Per 19 anni la stampa ha evidenziato il fatto che nessun giovane di Partanna aveva avuto il coraggio di ricordare Rita e che le manifestazioni le organizzavano quelli di fuori. Era una notizia!
Ma l’anno scorso, in occasione del ventennale dalla morte di Rita la NON notizia è scomparsa perché difficilmente qualcuno può oggi affermare che a Partanna ai giovani non importa niente di Rita Atria.
Era una gran bella notizia quella di un gruppo di giovani che si costituiscono in un presidio dell’associazione dedicata a Rita. Una scelta forte, coraggiosa, determinata in un paese che vede ancora la presenza di molti dei protagonisti politici e non solo di quella stagione.
Durante l’inverno i ragazzi del presidio di Partanna hanno organizzato eventi nelle scuole, faticato ritagliando spazio e tempo tra esami all’università, tra problemi di lavoro (che non si trova), e le difficoltà quotidiane. Il 26 luglio di quest’anno sempre quei ragazzi di Partanna hanno coinvolto altri ragazzi di Partanna (quelli conosciuti nelle scuole) e insieme hanno messo su una intera giornata dedicata a Rita. Persino un gruppo musicale che ha cantato e suonato con le magliette dell’associazione antimafie “Rita Atria”. Quei ragazzi di Partanna hanno poi ritenuto che le parole di Rita dovessero avere un senso e allora davanti alla sua tomba hanno portato il senso della lotta. Hanno portato le parole di Rita sulla necessità di cambiare, di non arrendersi; hanno portato sulla tomba il motto dell’associazione sintetizzato brillantemente dal nostro Mario Ciancarella: la Memoria Attiva.
I ragazzi di Partanna in piazza hanno portato i giornalisti antimafia. Quelli seri, quelli che rischiano e non hanno la scorta, quelli che scrivono senza pensare al padrone che li paga…. Perché non li paga nessuno per scrivere di mafia, di militarismo, di massonerie deviate e di Stato parallelo. Giornalisti che hanno fatto Memoria attiva ricordando cosa denunciava Rita e ricordando che la Memoria Vera non può accettare il revisionismo storico e una finta riconciliazione cristiana.
Allora, come di incanto, i ragazzi di Partanna non fanno più notizia. Perché adesso i ragazzi ci sono. Fanno una antimafia seria, documentata, senza se e senza ma. Senza cerchiobbottismi e senza opportunismi. Insomma credo di non esagerare se immagino Rita a giocare con loro a biliardino o a cantare con loro le canzoni dei giovani.
I ragazzi di Partanna il 26 luglio 2013 hanno portato Niscemi in piazza (la lotta dei ragazzi di Niscemi contro il MUOS)… hanno portato la vera lotta alla mafia. Alla mafia che limita il territorio, che lo controlla, che lo occupa, che lo stupra, che condiziona l'economia e uccide le speranze e i sogni delle nuove generazioni.
I ragazzi di Partanna meritano di essere raccontati e non ignoranti. Chi “dimentica”, chi “omette”, chi non racconta non lo fa per caso ma per calcolo… e allora mi viene da dire che i ragazzi di Partanna sono sulla buona strada... nel nome di Rita!
E allora… cara Italia, a Partanna è nata Rita Atria. 
Oggi, a Partanna ci sono ragazze e ragazzi che hanno capito cosa voleva dire Rita nel suo diario. Hanno capito cosa significa “vince chi è più bravo a truffare la vita…”. Hanno capito l’amarezza di Rita… perché, diciamocelo, se Rita fosse viva sarebbe una NON notizia e non esisterebbe per la grande stampa e forse neanche per l’antimafia… perché la vera notizia per gli scrivani del potere è quella che non si deve dare.
Cara Italia, ti comunico che a Partanna ci sono giovani che nel nome di Rita fanno antimafia. L’antimafia senza se e senza ma... a Partanna c’è l’antimafia che, nel nome di Rita, NON MOLLA!

A nome del direttivo dell'Associazione Antimafie "Rita Atria”,  Nadia Furnari

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