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giovedì 21 marzo 2013

A Pinerolo, sabato 23 marzo, Yvan Sagnet racconterà al sua storia


Venerdì 15 marzo Yvan Sagnet, leader della rivolta dei braccianti di Nardò, è diventato dottore in Ingegneria, titolo conseguito al Politecnico di Torino.

Yvan Sagnet racconterà la sua storia a Pinerolo, sabato 23 marzo 2013 nell'ambito della manifestazione che celebrerà la  XVIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in Ricordo delle Vittime delle mafie",  

Fonte: LECCESETTE

Una storia di dignità e riscatto. Dopo anni di sacrifici, ha un sapore un po' speciale la laurea in ingegneria conquistata venerdì da Ivan Sagnet. 
Lui, camerunense arrivato in Italia come tanti altri cittadini migranti, ha segnato il passo della storia di questo Paese diventando il leader della rivolta dei braccianti di Nardò. Per la prima volta dopo anni di sfruttamento nei campi, grazie a lui i lavoratori hanno cominciato a riacquistare un volto ed un nome, incrociando le braccia e rifiutandosi di subire in silenzio le angherie dei caporali. 
Un eroe dei nostri giorni con alle spalle una storia di emigrazione come tante. Arrivato nel nostro Paese con ancora negli occhi il mito dell'Italia di Roberto Baggio, si scontra subito con le mille difficoltà dello status di immigrato. Cresciuto all'ombra di uno zio  che gli ha trasmesso l'amore per la cultura, deve ricominciare tutto d'accapo. Studia l'italiano innanzitutto e lavora qui e lì per pagarsi l'iscrizione all'Università di Torino. Poi arriva l'esperienza di Nardò. Qui, bracciante e laureando, si scontra con una realtà di inusitato sfruttamento. Forte della sua consapevolezza, ha il coraggio di ribellarsi, trascinandosi dietro gli altri lavoratori. Poi arrivano le minacce dei caporali, l'attenzione mediatica e, come da copione, la guerra tra poveri, l'antipatia di chi  - debole tra i deboli – è disposto a tutto pur di mangiare. 
Ma proprio da quell'esperienza nasce la sua fortuna. Si allontana dal Salento, dove è in pericolo, ma non tace. Comincia invece a raccontare, anche in un libro, la sua esperienza, raccogliendo intorno a sé solidarietà e simpatie. Comunque  continua a studiare, testardamente, fino al traguardo: la laurea in ingegneria che venerdì a Torino lo ha consacrato dottore in ingegneria delle telecomunicazioni

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