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sabato 19 gennaio 2013

Paolo Borsellino oggi avrebbe compiuto 73 anni

Fare memoria: Paolo Borsellino oggi avrebbe compiuto 73 anni. 
Vogliamo ricordare Paolo Borsellino facendo memoria delle parole pronunciate dal giudice a proposito degli "uomini politici".
Quelle parole risuonano mentre, nei telegiornali e sulle pagine dei quotidiani di questi giorni, sentiamo parlare di una nuova "categoria umana" che sembra apparsa nella politica partitica italiana: gli impresentabili. Una categoria che, simile ad una specie animale, pare annidarsi e proliferare in quasi tutti i partiti che si presenteranno alle prossime elezioni politiche. 


Ricordiamoci allora della lezione che Paolo Borsellino impartì alla classe politica italiana parlando ad un incontro con gli studenti di Bassano del Grappa nel 1989





 "(...) L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto.
E no!
Questo discorso non va! Perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale. Può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica.
Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco: ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla però c'è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia; non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati."



Il testamento spirituale di Paolo Borsellino


Le ultime parole dell'intervista rilasciata al giornalista Lamberto Sposini nel luglio 1992, a pochi giorni dal suo assassinio: 

« Io accetto... ho sempre accettato più che il rischio, la condizione, quali sono le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto, ad un certo punto della mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dall'inizio che dovevo correre questi pericoli.
La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me.
E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare... dalla sensazione che, o financo, vorrei dire, dalla certezza, che tutto questo può costarci caro. »

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