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mercoledì 10 ottobre 2012

Regione Lombardia: arrestato Domenico Zambetti. "Pagò i voti alla 'ndrangheta"


Ecco cosa intendiamo quando si parla della cosiddetta "zona grigia", degli insospettabili collusi con le mafie!

I carabinieri parlano di "preferenze pagate 50 euro l'una in contanti" dall'assessore alla Casa del "Pirellone". In tutto, ai boss calabresi sarebbero finiti circa 200 mila euro
Fonte: La Repubblica
di PIERO COLAPRICO
MILANO - Ordine d'arresto per un assessore regionale della giunta Formigoni. Si tratta di Domenico Zambetti, dell'UdC. 
I carabinieri parlano di operazione "senza precedenti", un'espressione non raramente abusata, ma in questo caso suona a proposito: sinora non s'era mai visto in Lombardia un politico pagare i gangster della 'ndrangheta per avere un pacchetto di voti sicuri. Erano voti pagati in contanti, a caro prezzo, 50 euro circa l'uno, quelli presi da Domenico Zambetti, 60 anni, udc. Era stato eletto alle ultime competizioni con 11.217 voti di preferenza, quindi nominato assessore alla Casa al Pirellone.

Secondo l'inchiesta, ha dovuto pagare al 'portavoce' dei clan calabresi, in varie rate, 200mila euro. Una è di 80 mila, una versata il 31 gennaio 2011 e l'ultima rata, 30 mila euro, è stata pagata nell'associazione culturale 'Centro e libertà' con sede in via Mora 22 il 15 marzo 2011. E' un altro colpo per una giunta, come quella Lombarda, che vede il presidente Roberto Formigoni indagato per corruzione con i faccendieri Antonio Simone e Piero Daccò, e ha visto altri arresti per appalti e inchieste per tangenti.

AMBROGIO CRESPI. L'ordinanza firmata dal gip Alessandro Santangelo viene eseguita in queste ore e nell'elenco degli arrestati figura, accanto all'assessore Zambetti, anche Ambrogio Crespi è il fratello minore del più celebre Luigi, ex sondaggista preferito di Silvio Berlusconi. Era proprio Crespi, secondo l'accusa, a rastrellare i voti nei quartieri periferici di Milano, grazie ai suoi numerosi 
contatti con la malavita organizzata.

Il MEDICO DELL'HUMANITAS. Ai detective, coordinati dal pubblico ministero Giuseppe D'Amico, non è sfuggito il ruolo di Marco Scalambra, un chirurgo dell'Humanitas, 55 anni, ma impegnato in politica come faccendiere del centrodestra. Viene considerato il burattinaio del sindaco di Sedriano, Alfredo Celeste, il quale finisce agli arresti domiciliari. In tutto sono venti le persone destinate al carcere, ma quello che emerge ancora una volta, da quando Ilda Boccassini è il coordinatore della distrettuale antimafia milanese, è la cosidetta 'zona grigia'. 

E' quel mondo di persone apparentemente lontane dal crimine ma in realtà disposte a ubbidire, manovrare, avere vantaggi grazie a gangster molto pericolosi, in questo caso legati a due gruppi, i Mancuso della provincia di Vibo Valenzia e i Morabito-Palamara Bruzzaniti di Africo Nuovo, con i loro affiliati in Lombardia. Una microspia, che i 'cacciatori' del nucleo investigativo milanese sono riusiti a piazzare dentro una Bmw, è diventata una specie di bussola per tracciare la rotta degli insospettabili: un'operazione che pare da manuale.

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