Uscita choc del sindaco di Trapani
L'ex generale dei carabinieri, diventato primo cittadino con il Pdl, parla ai ragazzi di una scuola, loda il progetto sull'educazione alimentare e boccia quelli che analizzano Cosa nostra: "Spaventano i giovani"
fonte; La Repubblica
In una delle sue prime apparizioni pubbliche,
Damiano ha rispolverato un vecchio adagio: "Non bisogna parlare di mafia. Perché
le si dà importanza. E poi i giovani si spaventano".
I giovani sono
quelli della scuola media "Simone Catalano" in occasione della giornata
conclusiva del progetto per l'educazione alimentare, finanziato dal Comune.
"Questo sì che è un bel progetto - dice Damiano - quelli nei quali si parla
sempre e solo male di mafia, in realtà danno importanza ai mafiosi. Bisogna
invece puntare su progetti improntati allo sviluppo sociale. Questi sono i
progetti che io sosterrò da sindaco".
L'uscita di Damiano ha sollevato un
vespaio. E dall'opposizione lo si invita a ritrattare parole "di una gravità
assoluta" che evocano il profilo di un suo predecessore, Erasmo Garuccio: il
sindaco che nel 1985 si spinse a dire "la mafia non esiste".
Ma l'ex generale
dei carabinieri non ritratta e rincara: "È giusto parlare di legalità ma di
legalità concreta. Io preferisco finanziare un laboratorio ed uno studio finale
dedicato ai prodotti tipici locali che uno studio sulla mafia, dove magari gli
studenti recitano perché imbeccati".
Per il sindaco "ci sono le ore di educazione
civica per parlare di mafia. Finché ci sarò - tuona - si parlerà di mafia nella
maniera più contratta possibile, per non fare vivere i ragazzi nella paura". E a
chi ricorda a Damiano che un suo grande elettore ed assessore, Antonio D'Alì, è
atteso ad ottobre da un processo per concorso esterno in associazione mafiosa
risponde secco: "Vorrà dire che al termine di ogni mia dichiarazione sul tema
dirò: abbasso la mafia".
di GIACOMO DI GIROLAMO
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