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lunedì 21 ottobre 2024

VAGNONE – PREVISIONE INIZIO LAVORI - PREOCCUPAZIONE PER IL DESTINO DELLE CICOGNE

Come gruppo "Associazione Rita Atria Pinerolo, continuiamo ad occuparci di gestione del territorio poiché, a nostro parere, questo può rappresentare un indicatore utile a individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale. Non solo: avere cura e amore per i territori è un primo fondamentale strumento per opporsi a mafie e al "pensiero mafioso" (fare di tutto per ottenere quel che non si merita). 

Continua pertanto la battaglia culturale che vede il Coordinamento Associazioni Pinerolesi (C.A.P.) impegnato  a difesa delle cicogne, della ciminiera, dello storico opificio Vagnone, della storia architettonica-urbanistica di Pinerolo: la tutela del patrimonio storico, architettonico e urbanistico della nostra città è salvaguardia della identità stessa della nostra comunità. 

"Quale cultura esprime una amministrazione, una comunità, che permette la distruzione di un nido di cicogne, di una ciminiera, di uno storico opificio, per costruire il 17° supermercato pinerolese?" A chi giova?

 Un progetto sbagliato, in un luogo non appropriato! 

 VAGNONE – PREVISIONE INIZIO LAVORI

PREOCCUPAZIONE PER IL DESTINO DELLE CICOGNE



Pare che sia imminente l’inizio dei lavori per la costruzione dell’ennesimo supermercato sull’area dell’ex setificio Vagnone, con buona pace della tutela del commercio di prossimità, della viabilità locale e, non ultimo, della coppia di cicogne che da oltre vent’anni abita la storica ciminiera al centro del sito interessato dai lavori. Permanendo la contrarietà dello scrivente Coordinamento a tale intervento di demolizione di un pezzo significativo del patrimonio storico-industriale della Città di Pinerolo, contrarietà condivisa peraltro da buona parte della cittadinanza attiva di Pinerolo, chiediamo che siano confermatati gli interventi compensativi a seguito della demolizione della ciminiera con conseguente eliminazione del soprastante nido abitato dalla coppia di cicogne.
Ricordiamo che il Comune di Pinerolo aveva previsto obbligatoriamente, a carico dei costruttori, la costruzione di un posatoio per il nido delle cicogne sul territorio, a compensazione dell’abbattimento della ciminiera.
L’’inizialmente prevista localizzazione al parco della Pace era stata poi scartata a seguito di accertata inidoneità del sito, prevedendo quindi, in accordo con i costruttori, la realizzazione del posatoio all’interno del perimetro dell’area ex Vagnone stessa. 
Di questa previsione il Coordinamento chiede conferma, chiedendo anche di conoscere la cronologia dei lavori previsti, auspicando che la costruzione del nuovo posatoio avvenga prima della demolizione della ciminiera, per consentire il trasferimento dell’attuale nido sul posatoio stesso, come promesso dai costruttori in vari incontri con gli enti pubblici ed il Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi.
Coordinamento delle Associazioni Pinerolesi.






lunedì 7 ottobre 2024

COMUNICATO STAMPA DI PINO MASCIARI - 6 OTTOBRE 2024

Dopo le eclatanti,  chiare e inusuali dichiarazioni di eminenti esponenti delle forze dell'ordine e della magistratura piemontesi circa la presenza tossica delle mafie nella nostra regione, in particolare della 'ndrangheta calabrese; dopo aver appreso la situazione di pericolo in cui  continua a trovarsi il testimone di giustizia Pino Masciari e la sua famiglia, (qui la sua storia) l'apparente "cecità" che si continua a palesare ci pare inaccettabile (qui le considerazioni di Pino Masciari.:"Cosa non si fa per il potere")

LE RIVELAZIONI DI UN COLLABORATORE DI GIUSTIZIA CONFERMANO I DISEGNI DI VENDETTA NEI CONFRONTI DELL’IMPRENDITORE E TESTIMONE DI GIUSTIZIA PINO MASCIARI.


"Ho dovuto rendere pubblica l’interezza dei messaggi dei quali sono stato destinatario nello scorso dicembre. Sono stato contattato via “Messenger” da una persona che si è poi rivelata essere Andrea Mantella, il quale mi ha circostanziato precisamente i disegni di vendetta orditi nei miei confronti nel 2004: “(…)le dico che nelle Serre vibonesi nell'anno 2004 soggetti dei così detti viperari avevano intenzioni di vendetta nei suoi riguardi chiedendo ausilio ad una feroce cosca di Sant'Onofrio ai tempi mia alleata.” E poi, ancora adesso (dicembre 2023), ha continuato sottolineando l’attualità del rischio, avendo l’accortezza di raccomandarmi di non abbassare mai la guardia, perchè “la 'ndrangheta non dimentica. La vendetta da costoro è solo una questione di tempo! (…)Il tempo non cancella assolutamente questa loro sete di vendicarsi. Purtroppo testimoni e collaboratori di giustizia non c'è mai un periodo che può stare tranquillo senza rischio. Noi siamo dei predestinati (…) Addirittura dopo tantissimi anni. Ecco, qual è la nostra triste realtà.. il futuro??????? Pieno di punti interrogativi. La tutela, è un bene primario è uno strumento per salvarsi dalla morte. Non andrebbe mai tolta..! Purtroppo non sempre è così..! Anzi si va di male in peggio. Mi perdoni se mi permetto, lei questo lo dovrà sottolineare anche a costo di incatenarsi davanti all'scp Via dell' Arte (…) faccia tesoro dei miei input(…) ”. 

Ho tenuto il riserbo sull’identità dell’interlocutore finché è stato possibile. Mi sono rivolto a tutti, in via formale, in prima persona e attraverso i miei legali. Ho scritto a tutte le Istituzioni competenti per chiedere, visto l’allarme che derivava dal contenuto di quei messaggi, un innalzamento di attenzione nei miei confronti, con un altrettanto adeguato livello di protezione. Ma ho ricevuto solo risposte evasive, nei rari casi in cui ci sono state. 

Non posso stare tranquillo, perchè chi mi ha parlato è una fonte ritenuta attendibilissima dalla Magistratura, ma anche dalla ‘ndrangheta, considerato quanto emerso pure nell’ultima operazione “Factotum”. Se la ‘ndrangheta si è data molto da fare per screditare le rivelazioni di Mantella, al punto da inviare dal Piemonte persone a rendere falsa testimonianza per raggiungere lo scopo, vuol dire che Mantella sa e le sue affermazioni sono difficilmente confutabili.

Il significato chiaro, essenziale, che emerge dal contenuto di quei messaggi è l’attualità del rischio, ancora oggi, oltre che l’impossibilità di prevederne la fine, perchè prima o poi la vendetta arriverà. Chi ne sarà responsabile? Tutti coloro che sapevano, avevano la possibilità di intervenire, avevano ruolo e strumenti per prevenire e agire per evitare il peggio e hanno dolosamente omesso di farlo."

Pino Masciari 



                     Siamo chiamati a non essere "complici", codardi, cretini"

Come gruppo "Associazione Rita Atria Pinerolo"chiediamo ancora una volta  una presa di posizione anche da parte dell'amministrazione pinerolese a sostegno della vita di un nostro concittadino e della sua famiglia; nostro concittadino che, fra i pochi in Italia, ha denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni sinanco col mondo delle istituzioni e della politica. 

Come gruppo "Associazione Rita Atria Pinerolo" abbiamo sempre pensato che il conferimento della cittadinanza onoraria ad un testimone di Giustizia quale Pino Masciari costituisse anzitutto un impegno assunto da parte delle stesse comunità: rendere riconoscibili, e riconosciuti dalle comunità, i principi incarnati dalla storia di Pino Masciari.
Alle amministrazioni si chiede di mettere in atto  pratiche e politiche concrete volte a impedire  le condizioni che favoriscono l'infiltrazione e la presenza delle organizzazioni mafiose nel tessuto sociale, economico e produttivo, di una comunità. 
Ricordiamo che il primo baluardo contro le mafie è considerato la nostra stessa Carta Costituzionale perchè proprio nei suoi Principi Fondamentali si ritrovano gli stimoli e le indicazioni a cui debbono fare riferimento comunità e amministrazioni che vogliano impegnarsi responsabilmente contro le mafie ( e contro il "pensiero mafioso"): la difesa della dignità dell’uomo, il diritto al lavoro, allo studio, alla salute; la difesa del territorio-paesaggio, della sua memoria e della sua cultura; la trasparenza amministrativa e la partecipazione della comunità all'elaborazione di politiche  lungimiranti, eque e sostenibili.

Quanto sia lungo il cammino ancora da compiere per costruire “anticorpi” efficaci che pongano le comunità al riparo dalle lusinghe devastanti delle mafie lo dimostra la storia di Pino Masciari e della sua famiglia. 
A questo ci richiama la storia di Pino Masciari, imprenditore calabrese, testimone di Giustizia, anche cittadino di Pinerolo.