domenica 30 ottobre 2016

In Italia, i terremoti distruggono la Bellezza di vite e di opere che non siamo stati capaci di difendere

Se si insegnasse la Bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore (Peppino Impastato)“.
Norcia: la basilica di San Benedetto, patrono d'Europa.
Il terremoto di questa mattina, 30 ottobre, alle ore 7.40 distrugge la basilica

Fossimimo stati educati a riconoscere e a difendere la Bellezza di cui i padri dei padri dei nostri padri, hanno disseminato quel luogo chiamato Italia avremmo saputo, dovuto, chiedere e pretendere "grandi opere" per salvaguardare quella Bellezza che un terremoto cancella in un attimo. Invece, pietre e vite rotolano impotenti sotto la scure di uno stesso degrado, che è anzitutto un degrado etico e morale. 
Giorno dopo giorno, inchiesta dopo inchiesta, impariamo a cosa servono in Italia le cosiddette "grandi opere", i grandi appalti: corruzione, mafie, tangenti, grandi affari riservati a pochi, soliti, noti. 
Incompiute -sempre- anche le azioni, le opere, volte al "bene lungimirante delle comunità".
Il vescovo di Rieti ai funerali delle vittime del terremoto dello scorso agosto: "I terremoti non uccidono. Uccidono le opere dell'uomo".

giovedì 27 ottobre 2016

"Terre D'Acaja": un progetto di "comunità".

Anche noi del presidio LIBERA "Rita Atria" abbiamo seguito con attenzione la vicenda e la riflessione che ha portato all'evento che si terrà oggi, 27 ottobre 2016, presso la sala stampa della Regione Piemonte: la presentazione del progetto culturale "Terre d'Acaja". Alla presenza dell'assessore regionale al paesaggio, Alberto Valmaggia, Giancarlo Chiapello, Mario Fina, Gian Franco Billotti, Jacopo Fontaneto e Marco Civra presentano alla stampa e agli amministratori locali dei Comuni dell'area omogenea del pinerolese della Città metropolitana di Torino il progetto Terre d'Acaia.
A questo proposito così  scrivono Marco Civra e Giancarlo Chiapello: "(...) concretizziamo tre anni di lavoro, di impegno, di una visione ambiziosa e che molti hanno definito un mero sogno. Per tre anni, storici, direttori di musei, giornalisti, enogastronomi, insieme a una pattuglia di giovani volontari, hanno cercato quel filo unitario, quella narrazione speciale che come un filo di Arianna potesse condurre gli abitanti del territorio pinerolese a riconoscersi, a ritrovarsi, a raccontarsi e, contemporaneamente, potesse spingere turisti italiani, europei, internazionali, a imboccare la via che conduce a queste montagne che galleggiano sulla nebbia, alle roccaforti di mille battaglie, alle tavole imbandite dei villaggi. Ora siamo pronti a narrarla."

Condividiamo un sogno: "Ci vuole il coraggio di sentirsi "comunità"!...
Indirizzando "in bocca al lupo" agli ideatori del progetto, ci auguriamo davvero che questo sia l'inizio di un racconto che porti frutti sani alle nostre comunità. Il proggetto "Terre D'Acaja" ci interessa infatti perchè, sin dalla nostra nascita  come presidio "Rita Atria"- Pinerolo, ci siamo detti voler svolgere il ruolo di "sentinelle del territorio". A nostro parere, un progetto culturale condiviso dalla comunità, un progetto che si proponga di far emergere, valorizzare, se non addirittura dare stimoli per creare "eccellenze territoriali",  ci pare possa costituire un vero "presidio di legalità". Laddove si valorizza il merito, le capacità, la storia di comunità che camminano insieme verso il raggiungimento di risultati concreti che mirino al "bene lungimirante della comunità", ebbene questi elementi, a nostro parere, si costruisce già un argine verso quello che noi del presidio "Rita Atria" chiamiamo "il pensiero mafioso": ottenere quello che non ci meritiamo!
Il progetto  quindi ci pare meritevole di attenzione anche perchè pare che si condivida lo stesso sogno: contribuire a creare "comunità". Due anni orsono , così scrivevamo in occasione di "Un anno chiamato Coraggio": "Riscoprire  e rendere vivi i valori di conoscenza e partecipazione per essere cittadine e cittadini responsabili, perché questi sono tempi in cui "ci vuole Coraggio..." anche solo per "fare comunità", per “sentirsi parte di una comunità”. Vorremmo costruire insieme un luogo -una “Agorà”- dove, partendo dalla conoscenza delle situazioni esistenti, si possano condurre analisi e considerazioni; discutere e prefigurare idee che portino a individuare e richiedere priorità. Il sogno è provare a elaborare una visione, un progetto!(...) Perchè "ci vuole coraggio" per mettere in discussione  le riflessioni, le idee di ciascuno; ci vuole coraggio per legare esperienze e non disperderle! "Un Anno Chiamato Coraggio" : l’invito ad offrire e mettere insieme l'impegno e le capacità di ognuno al servizio del bene lungimirante della comunità. Questo il sogno!"
In bocca al lupo a "Terre D'Acaja" affinchè possa contribuire a costruire "il bene lungimirante delle nostre comunità".

lunedì 17 ottobre 2016

17 ottobre: Giornata mondiale per l'eliminazione della povertà". INCONTRIAMOCI E IMMISCHIAMOCI!

Lo scorso 20 settembre 2016 la dott.ssa Lara Pezzano, neo-Assessora alle Politiche sociali del Comune di Pinerolo, aveva invitato ad un incontro conoscitivo le associazioni di volontariato sociale attive in PineroloNella lettera-invito della dott.ssa Pezzano, fra altre cose, così si leggeva: (...) Siamo infatti consapevoli del peso di impegno che negli ultimi anni si è riversato sul Volontariato per la criticità che si è prodotta su aspetti quali la sopravvivenza economica, la salute, il lavoro, la casa e la vivibilità del territorio.(...)"
Anche noi del presidio LIBERA"Rita Atria" avevamo partecipato alla serata, motivati dagli intenti dell'Assessorato che ci parevano tracciare un sentiero da noi stessi prefigurato, insieme al Comitato Don Primo Mazzolari: nello scorso mese di maggio avevamo invitato a riflettere alcune associazioni sulla azione e funzione della  forma stessa del "volontariato": quali sono i compiti, quali le funzioni, le azioni da intraprendere, affinchè il mondo ed i valori espressi dal volontariato incidano efficacemente nella realtà e nel momento storico che viviamo?
( foto Dario Costantino - Eco del Chione)
Alla serata promossa dall'Assessora Lara Pezzano, ci eravamo quindi permessi di intervenire nel dibattito, ponendo questi interrogativi e proponendo la considerazione fondamentale a cui eravamo giunti: a nostro parere, le associazioni devono "(...) rivestire e assolvere anche ad una funzione rappresentativa, di “pressione culturale”, necessaria a richiedere e determinare condizioni di maggiore giustizia sociale. Essere voce di chi non ha (o non può avere) voce. E i milioni di cittadine e cittadini “senza voce” non chiedono “elemosine” ma chiedono più Giustizia.(...)".
I dati riportati dal Rapporto CARITAS 2016 denunciano che la Povertà assoluta negli ultimi anni, coincidenti in larga parte con quelli della crisi economica, è aumentata sino ad esplodere. Le persone coinvolte sono salite da 1,8 milioni del 2007 (pari al 3,1% del totale) a 4,6 milioni del 2015 (il 7,6%). Il dramma della povertà, il nodo cruciale della politica sociale dei nostri giorni, incombe drammaticamente sul presente e sul futuro di milioni di cittadine e cittadini italiani. 
Anche LIBERA dichiara oggi che l'Italia ha rinunciato a combattere la Povertà (leggi qui)il governo in carica "(...) nel Ddl "povertà" stanzia la miseria di poco più di un miliardo di euro per affrontare un'emergenza che ne richiederebbe 18 (miliardi di Euro) per garantire almeno la dignità." 
In questa settimana prenderanno avvio i tavoli di lavoro fra Amministrazione e Associazioni. Ci permettiamo di affermare che anche nell'azione contro questo dramma, la povertà, occorrono cambiamenti necessari e non più rinviabili!
Riportiamo di seguito quanto avevamo scritto nello scorso maggio 2016, invitando le associazioni ad incontrarsi e a riflettere: "Incontriamoci e Immischiamoci"


INCONTIAMOCI E IMMISCHIAMOCI!
"Sono trascorsi nove anni dallo scoppio della crisi finanziaria le cui conseguenze, a detta di molti, sono paragonabili a quelle di una guerra. Lo stesso Papa Francesco ha parlato più volte di una “terza guerra mondiale combattuta a pezzi”.
Per quanto riguarda l'Italia, il RAPPORTO CARITAS 2015 ha presentato le cifre e la “fotografia” di un Paese nel quale il dramma della povertà, “vecchia e nuova”, interessa fasce estese della popolazione. Sono quasi 10 milioni le persone che in Italia vivono senza i diritti concreti della cittadinanza: soddisfacimento del bisogno abitativo, istruzione, tutela della salute, partecipazione alla vita culturale e sociale.
In questi anni abbiamo assistito al paradosso di vedere scemare le risorse pubbliche destinate alle fasce deboli proprio mentre le fila di quelle aumentavano grandemente. E il “volontariato”, e il cosiddetto “terzo settore”, chiamato a dare risposta ad “emergenze” assistenziali di vario tipo in ambito sociale, economico, sanitario. Ma se il peso-impegno che le Associazioni di volontariato stanno sostenendo è sicuramente prova di uno spirito solidale e responsabile da parte di numerosi cittadini, tuttavia proprio quel peso rivela quanto sia ampia l’azione di “supplenza” a compiti che dovrebbero invece essere propri delle istituzioni a fondamento dello stesso “patto” su cui fonda la Democrazia e la coesione sociale del nostro Paese.
Si impone allora una considerazione: se il volontario si limita ad essere mero “fornitore di servizi”, addirittura in supplenza-assenza delle istituzioni, rischia di dimenticare un compito precipuo dell'azione associativa: rivestire-assolvere anche ad una funzione rappresentativa, di “pressione culturale”, necessaria a richiedere e determinare condizioni di maggiore giustizia sociale. Essere voce di chi non ha (o non può avere) voce. E i milioni di cittadine e cittadini “senza voce” non chiedono “elemosine” ma chiedono più Giustizia.
Abbiamo raccolto le testimonianze di chi è impegnato “in prima linea” a contrastare il moltiplicarsi di situazioni di difficolta nelle quali, a volte, si vede posta in pericolo la dignità stessa della persona. Ci sembra importante un confronto tra le Associazioni che quotidianamente affrontano quei drammi e che hanno acquisito -potenzialmente- un livello di esperienze e competenza tali da poter formulare proposte, concrete e costruttive, alle Amministrazioni locali e agli Enti pubblici interessati. Crediamo sia possibile, utilizzando meglio le risorse esistenti e richiedendo quelle necessarie, progettare in positivo l’immediato futuro affinchè l'investimento nel sociale diventi “bene-essere comune”, obiettivo da perseguire senza fraintendimenti, clientelismi, esitazioni.
Giustizia, tutela dell’ambiente, dialogo e coesione fra le varie componenti della comunità, responsabilità e partecipazione, cultura della trasparenza, e della solidarietà: sono queste le dimensioni che devono letteralmente riemergere dal clima di divisione e di disinteresse che a volte vediamo prevalere in tante situazioni.

Giancarlo Chiapello – referente “Comitato don Primo Mazzolari” Pinerolo
Arturo Francesco Incurato – referente presidio LIBERA “Rita Atria” Pinerolo

mercoledì 12 ottobre 2016

Comunicato del “Forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo” a seguito dell'incontro col sindaco Luca Salvai e l'assessora all'Urbanistica Giulia Proietti

Lo scorso venerdì 7 ottobre si è tenuto l'incontro richiesto al sindaco Luca Salvai dalle associazioni del "Forum Salviamo il paesaggio di Pinerolo". All'incontro ha partecipato pure l'Assessora all'Urbanistica Giulia Proietti. Incontro tanto più atteso dal momento che le notizie apparse sulla stampa locale avevano suscitato le perplessità ed i timori delle associazioni e dei cittadini pinerolesi che, in questi anni, hanno portato avanti la lunga "battaglia" per salvaguardare qul che resta della bellezza di Monte Oliveto. Timori che avevano indotto le Associazioni a scrivere il documento-lettera aperta "Il Paesaggio è bene primario assoluto” (qui il testo).
Diciamo subito che l'incontro dello scorso 7 ottobre, ha fugato i dubbi: l'attuale Amministazione ha infatti confermato e ribadito la volontà di tutelare l'area ai piedi di Monte Oliveto (CP7). In quella stessa sede, il Sindaco Luca Salvai ha presentato il contenuto della lettera indirizzata all'Assessore all'Urbanistica della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, lettera nella quale si invita chiaramente la Regione a confermare, nell'approvazione del Piano Paesaggistico Regionale, il vincolo di "non edificabilità" per l'area ai piedi di Monte Oliveto: "(...) Possiamo solo confidare che la Regione, nell'approvazione del Piano, dia efficacia a quei valori di tutela del suolo e del paesaggio a chi diciamo tutti di ispirarci".
Con soddisfazione, le associazioni pinerolesi del Forum riportano le loro impressioni nel comunicato che riportiamo di seguito. 
Riportiamo anche il testo della lettera del Sindaco Luca Salvai all'assessore regionale Alberto Valmaggia.
Invitiamo ad una attenta lettura di quanto scritto dal sindaco Luca Salvai, che ci auguriamo contribuisca a salvare quel che resta della bellezza di Monte OlivetoIl Paesaggio è bene primario assoluto! 
Concludiamo con la domanda essenziale: le azioni che si stanno svolgendo su quell'area, condotte dai vari "attori sulla scena", sono ossequiose alle determinazioni e ai principi espressi dall'art. 9 della Costituzione Italiana e ribaditi dal Consiglio di Stato?

Comunicato del “Forum Salviamo il Paesaggio di Pinerolo”
In data 7 ottobre 2016 le associazioni sottoscritte, riunite nel Forum Salviamo il paesaggio di Pinerolo, hanno incontrato il Sindaco Luca Salvai e l'assessora all'Urbanistica Giulia Proietti.
Nel corso dell'incontro il Sindaco e l'Assessora hanno illustrato la posizione della presente Amministrazione rispetto alla vicenda dell'area sotto Monte Oliveto ( detta CP7).
L'incontro ha riconfermato una sostanziale convergenza di vedute fra gli amministratori e le associazioni del Forum: entrambe le parti concordano nella necessità di portare avanti “la battaglia” per la tutela e la salvagauradia di quel luogo, emblematico per l'immagine stessa di Pinerolo, sulla base del principio che il Paesaggio è bene primario assoluto, prevalente contro ogni qualsivolgia interesse, pubblico o privato. Così avevamo ricordato citando la sentenza del Consiglio di Stato (sentenza n. 2222 del 29 aprile 2014).
Nel corso dell'incontro, da parte delle Associazioni è stato inoltre sottolineato l'aspetto, non certo secondario, della evidente fragilità sotto il profilo idro-geologico dell'area detta CP7 e di tutta la zona, interessata negli ultimi anni da diversi episodi di allagamenti. Di certo, una ultriore cementificazione non farebbe che aggravare il problema.
Il Forum delle associazioni ha ora in animo di rivolgersi direttamente ai componenti la Commissione incaricata della discussione del Piano Paesaggistico Regionale, al fine di ottenere una audizione e presentare così le ragioni della propria avversità a qualunque indebolimento del Piano stesso che consentisse l'edificazione nell'area ai piedi di Monte Oliveto.
Il Paesaggio è bene primario assoluto!

Osservatorio 0121- Salviamo il Paesaggio
Italia Nostra
CeSMAP
Legambiente
presidio LIBERA “Rita Atria”- Pinerolo

Centro studi Silvio Pellico



Lettera del sindaco Luca Salvai all'Assessorato all'Urbanistica della Regione Piemonte ( 29 settembre 2016)

Oggetto: Osservazioni del Comune di Pinerolo al Piano Paesaggistico Regionale
Dando seguito all'incontro intercorso fra il sottoscritto e i Vostri Uffici, avvenuto in data 2 settembre 2016, alla presenza dellAssessore Valmaggia, durante il quale si è discusso in merito all'approvazione del vincolo paesaggistico sull'area ai piedi della collina di Pinerolo (Monte Oliveto) previsto dal Piano Paesaggistico Regionale adottato da parte della Giunta Regionale con DGR n. 20-1442 del 18 maggio 2015, con la presente si intende rappresentare quanto segue.
Come risulta dagli atti, il Comune di Pinerolo ha presentato in data 14-08-2015 -prot. di uscita n. 41062- un'osservazione con la quale si richiede alla Regione lo stralcio del vincolo sull'area c.d.CP7 del PRGC del Comune di Pinerolo ( area ubicata ai piedi della collina di Monte Oliveto) e su altre aree in buona parte già urbanizzate comprese fra via Martiri del XXI e Stradale Orbassano.
Allo stato dei fatti, come è noto, vi è uno struumento urbanistico esecutivo approvato dalla precedente Amministrazione che prevede, invece, l'edificazine poprio sull'area denominata CP7, posta immediatamente ai piedi della collina. Dopo l'adozione del PPR avvenuta il 18 maggio 2015, nonostante fossero già intervenute le misure di salvaguardia, la precedente Amministrazione ha ritenuto comunque di validare la convenzione edilizia attuativa dell'intervento e di presentare la citata osservazione al PPR al fine di stralciare l'indedificabilità sull'area CP7 e permettere, in tal modo, l'edificabilità dell'area.
Da un punto di vista strettamente politico, la nuova Amministrazione Comunale di Pinerolo, insediatasi appena 3 mesi fa, e la forza politica che la sostiene, hanno sempre sostenuto la tesi che sull'area posta ai piedi della collina di Monte Oliveto fosse opportuno evitare ogni tipo di edificazione, sia per suo valore paesaggistico, sia per la fragilità idrogeologica della collina, aspetto questo dirimente in relazione alle condizioni di dissesto che causano sempre maggiori disagi e che nell'adeguamento del PRG al PAI è stato, a nostro avviso, sottovalutato per la zona CP7 medesima.
L'attuale amministrazione è pertanto confortata dalla posizione della Regione Piemonte e del Ministero dei beni Culturali che, nell'ambito del citato Piano Paesaggistico Regionale (PPR) hanno finalmente individuato la suddetta area come inedificabile, dando valore cogente ad un vincolo paesaggistico (c.d. Galassino) presente fin dal 1985.
L'amministrazione comunale di Pinerolo riconosce pertanto il valore paesaggistico dell'area, insieme ai tanti cittadini pinerolesi ed associazioni che si sono fatti sentire negli anni, in ultimo con la raccolta di più di 900 firme che chiedono di recepire le indicazioni del PPR e di rendere inedificabile l'area, nonché di ritirare l'osservazione presentata dalla precedente amministrazione.
E' bene precisare che tale osservazione, ad oggi, non può più essere ritirata per due motivi:
  • risultano scaduti i termini di presentazione delle osservazioni al PPR
  • la convenzione edilizia sottoscritta in data 7 luglio 2015 prevedere esplicitamente un impegno da parte del Comune a presentare la suddetta osservazinoe al PPR
In questa fase i Vostri uffici hanno promosso la redazione di proposte alternative da aprte dei soggetti attuatori del P.E.C., peraltro non condivise con l'attuale Amministrazione, volte a ridurre l'impatto paesaggistico dell'intervento, che sono state illustrate al Sindaco nel corso dell'incontro svoltosi in Regione il 2 settembre 2016 e in Comune il 21 settembre (solo in quella occasione si è potuto apprendere appieno le caratterisitiche dei progetti presentati in quanto illustrati direttamente dai progettisti dell'intervento).
Durante il medesimo incontro si è altresì valutata, coi soggetti attuatori, la possibilità di attuare un percorso perequativo finalizzato a verificare la possibilità di spostare la cubatura ad oggi assentita sull'area su altri lotti. Allo stato attuale, tuttavia, i soggetti attuatori non hanno in disponibilità aree adatte ad accogliere ulteriore cubatura. Da parte nostra, ad oggi, non sussitono le condizioni di poter garantire ai soggetti attuatori la disponibilità di aree di pregio e valore economico da cedere a titolo compensativo. Altresì, eventuali proposte alternative che comportassero modifica alle norme del Piano Regolatore o modifica al P.E.C. già approvato, comporterebbero specifiche varianti che dovranno essere valutate dal Consiglio Comunale, con i dovuti tempi e con l'impossibilità in questa fase, da parte dell'amministrazione, di fornire garanzie e tempi certi riguardo eventuli modifiche al PEC o approvazioni di varianti urbanistiche.
Alla luce di quanto sopra esposto, questa Amministrazione non può che attendere l'approvazione definitiva del PPR, stante la difficoltà di giungere ad un accordo preliminare con i soggetti attuatori. Questa posizione pare ovvia se si rammenta che la presente Amministrazione non ha allcuna responsabilità ( né politica, né giuridica) su scelte urbanistiche discutibili e contraddittorie prese dalle AmministrazionL'attuale amministrazione di Pinerolo negli ultimi 25 anni, e che viene oggi chiamata in causa per risolvere una situazione complicata alla quale la stessa regione sembrava, in un primo tempo, aver posto la parola “fine”.
Possiamo solo confidare che la Regione, nell'approvazione del Piano, dia efficacia a quei valori di tutela del suolo e del paesaggio a chi diciamo tutti di ispirarci.
Cordiali saluti
Il Sindaco
Luca Salvai




venerdì 7 ottobre 2016

Le associazioni pinerolesi del Forum sul Paesaggio incontrano questa sera il sindaco Luca Salvai

Sentinelle del Territorio. Questa sera, le associazioni del Forum incontreranno il sindaco di Pinerolo Luca Salvai avendo reiterato la necessità di incontrare l'Amministrazione nel comunicato stampa-lettera aperta dal titolo  "Il Paesaggio è bene primario assoluto" ( puoi leggere qui il testo integrale). 
Pensiamo sia necessario che i cittadini che hanno a cuore la salvaguardia di quel che resta della Bellezza dell'area di Monte Oliveto sia messi al corrente sulla vicenda della cosiddetta CP7.
Continuiamo quindi ad occuparci di Urbanistica perché, come abbiamo scritto sin dall'inizio della nostra attività come presidio LIBERA "Rita Atria" Pinerolo, "(...) l'urbanistica, può rappresentare un indicatore utile ad individuare gli scopi, gli indirizzi,  il “progetto generale” che guida e determina il carattere di una amministrazione locale".

Qanto sia importante la difesa del bene assoluto Paesaggio, aldilà del caso specifico, lo si comprende anche alla luce di una considerazione: la tutela del Paesaggio costituisce certamente una azione di difesa preventiva contro l'agire delle mafie nei nostri territori. Giova ricordare che, da sempre, l'edilizia è stata utilizzata dalle associazioni criminali allo scopo di riciclare il denaro sporco: dal cosiddetto "sacco di Palermo" ( anni '60) alla speculazione edilizia che, a partire dagli '70, adevastò per sempre l'immagine di Bardonecchia ( primo comune del Nord sciolto per mafia nel 1997); all'abnorme aumento dell'attività edilizia in comuni piemontesi che si scopriranno pesantemente inquinati dalla presenza della 'ndrangheta calabrese, il comune di Leinì (comune sciloto per infiltrazione mafiosa nel marzo 2012) valgono come esempio. 
Del resto  la presenza delle mafie nei nostri territori, conclamata dalla "Operazione MINOTAURO( leggi qui l'arringa dell'allora procuratore  Gian Carlo Caselli al processo ), e ancor più la presenza del "pensiero mafioso"  ( ottenere,  sottrarre, utilizzare, risorse della comunità a vantaggio di gruppi o individui, "i soliti noti") ha effetti devastanti proprio sulla qualità -estetica, etica e morale- dell'ambiente nel quale conduciamo la nostra vita quotidiana. Anche per questo occorre ricordare a noi stessi l'importanza di tutelare luoghi che connotano e determinano la Bellezza dei territori e nei quali le comunità riconoscono la propria identità. 
Il 9 gennaio 2006 l'Italia ha ratificato la  Convenzione Europea del Paesaggio (G.U. 20 gennaio 2006, n. 16). La Convenzione, sottoscritta a Firenze il 20 ottobre 2000, ha l'obiettivo di salvaguardare tutti i paesaggi europei e come tale si inserisce di diritto nel quadro normativo nazionale ed europeo dedicato alla salvaguardia della diversità culturale e biologica del vecchio continente. I principi contenuti relazione esplicativa della Convenzione invitano a far diventare il paesaggio un tema politico di interesse generale, dato che i cittadini “(…) non posono più accettare di subire i loro paesaggi, quale risultato di evoluzioni tecniche ed economiche decise senza di loro. I paesaggio è una questione che interessa tutti i cittadini e deve venir trattato in modo democratico, soprattutto a livello locale e regionale” . Con queste premesse andremo ad incontrare questa sera il sindaco Luca Salvai: "Il Paesaggio è bene primario assoluto" 

Infine, riportiamo l'immagine del rendering dell'intervento proposto dai costruttori sotto Mote Oliveto, riproposto dal settimanale L'Eco del Chisone alcune settimane orsono. Da quanto si vede ben si comprende quale potrebbe essere l'impatto di quell'intervento su quel che resta della Bellezza di Monte Oliveto . Impariamo a difendere la Bellezza dei nostri territori

lunedì 3 ottobre 2016

3 ottobre 2013: "...una sola parola: Vergogna".

Tratto da "COMITATO 3 OTTOBRE": "Il 3 ottobre 2013 un’imbarcazione carica di rifugiati in maggioranza eritrei affonda a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. La conta, alla fine è di 368 morti tra bambini, donne e uomini. I corpi delle vittime vengono recuperati tutti e per la prima volta nella storia dei naufragi del Mediterraneo, si mostrano al mondo in un drammatico grido di aiuto collettivo."

Di seguito, la testimoninza di coloro che sono stati i primi, improvvitati e casuali soccorritori di quelle persone, i naufraghi, di cui quella notte in cui era pieno: " (...) Il mare era pieno, di ragazzi, di gente: le teste uscivano come se uscisero i pesci a mare...". Con la loro barca, quella notte loro ne salveranno 47; 47 persone che erano come "pesci ammare", "pesci ammare" che non volevano morire inseguendo il sogno di poter costruire una nuova vita. 


Nelle ore immediatamente successive al naufragio, i telegiornali italiani e mondiali saranno mostreranno immagini del recupero dei corpi dei naugraghi. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, uomi e donne a cui qualcuno appiccicherà l'etichetta di "migranti" per cancellare la vergogna di popoli incapaci di cambiare situazioni, drammmi, spesso provocate da fredde e squallide "politiche di conquista", culturale ed economica dell'Occidente.

Papa Francesco avrà il coraggio di pronunciare la parola VERGOGNA! Una vergogna indirizzata a tutti coloro che sono causa di questo dramma, un dramma che, lo sappiamo bene, continua e si perpetua giorno dopo giorno. VERGOGNIAMOCI!
Nei giorni successivi al naugragio, le istituzioni italiane promisero che le vittime sarebbero state recuperate tutte e tutte avrebbero avuto funerali solenni. Anche quento non avvenne. E tanti di quei poveri corpi furono poi allontani da Lampedusa, anonimi e irriconosciuti, accolti da tanti cimiteri siciliani.

Il 16 marzo 2016 il Senato italiano ha approvato in via definitiva la legge che istituisce la Giornata della Memoria e dell’accoglienza, da celebrarsi il 3 ottobre. Durante questo giorno si ricorderanno tutti i migranti morti nel tentativo di fuggire da persecuzioni, guerre e miseria. Ma, soprattutto nelle scuole, in quel giorno si svolgeranno attività didattiche per approfondire e capire chi sono le persone che vengono dal mare.


Questo avevamo scritto nelle ore che seguirono quella strage di innocenti:


Viaggiano nel buio delle coscienze dell'occidente: "Vergogna"

Papa Francesco: "...una sola parola: Vergogna". 




Oggi -quando indosseranno le facce "pittate a lutto"- abbiano il coraggio di parlare di bambini, ragazzi, donne e uomini!...non di clandestini! 
Parlate  i bambini, ragazzi, donne e uomini che raccolgono le loro speranze per deporle su una barca che viaggia nel buio delle coscienze dell'occidente.
Vergogna!

Oggi parlate di questi bambini, ragazzi, donne e uomini
Alcune fotografie delle vittime del naufragio di Lampedusa
 e recuperate dai soccorritori