martedì 5 agosto 2014

QUESTA SERA A PINEROLO: CONCERTO di CISCO e LA STRADA

VI INVITIAMO

Pinerolo 5 agosto 2014, ore 21.00 -"Area Spettacoli Corelli"- via Dante Alighieri n. 9: 
Concerto di Ciscoautore della colonna sonora originale del film  "I Cento Passi",  con i  Modena City Ramblers . Lo ricordiamo: "I cento Passi" è stato il film di che ha avuto il merito di aver fatto "scoprire" a molti di noi la storia di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia nella notte fra l'8 e il 9 maggio 1978.  
Il concerto di CISCO sarà preceduto dall'esibizione del gruppo pinerolese "LA Quadrilla"






LA STRADA LIBERA
presidio LIBERA " Rita Atria " Pinerolo e LA ROUTE degli scout 
del gruppo Clan Carrick 1, gruppo Capaci 1 gruppo Cognento 1

Il concerto di questa sera  servirà anche per celebrare quanto è avvenuto a Pinerolo proprio in questi giorni. 
L'AGESCI  vive, proprio in questi giorni, il momento che precede il suo raduno nazionale: " la Route" che si svolgerà nella tenuta presidenziale di San Rossore , in Toscana, a partire da domani 6 agosto. Il tema del raduno è "Il Coraggio"
Uno dei gruppi scout di Pinerolo, il gruppo Clan Carrick 1 in questi giorni ha ospitato due gruppi-scout: il gruppo Capaci 1proveniente da Capaci, in  Sicilia, e il gruppo il gruppo Cognento 1 proveniente da Modena.
Divisi in gruppi, gli scout  hanno compiuto attività e riflessioni affiancando quatto associazioni pinerolesi fra cui il presidio di LIBERA “ Rita Atria “. Le ragazze d i ragazzi con cui abbiamo lavorato hanno trascorso questi giorni a “Cascina Arzilla” a Volvera, il bene confiscato affidato a LIBERA. 



LA STRADA LIBERA

Con Coraggio, saper testimoniare-raccontare Giustizia e Dignità: LA STRADA LIBERA
L'AGESCI  vive, proprio in questi giorni, il momento che precede il suo raduno nazionale: " la Route" che si svolgerà nella tenuta presidenziale di San Rossore , in Toscana, a partire da domani 6 agosto. Il tema del raduno è "Il Coraggio"
Uno dei gruppi scout di Pinerolo, il gruppo Clan Carrick 1 in questi giorni ha ospitato due gruppi-scout: il gruppo Capaci 1proveniente da Capaci, in  Sicilia, e il gruppo il gruppo Cognento 1 proveniente da Modena.
Divisi in gruppi, gli scout  hanno compiuto attività e riflessioni affiancando quatto associazioni pinerolesi fra cui il presidio di LIBERA “ Rita Atria “. Le ragazze d i ragazzi con cui abbiamo lavorato hanno trascorso questi giorni a “Cascina Arzilla” a Volvera, il bene confiscato affidato a LIBERA e dedicato a Rita Atria e Antonio Landieri  Abbiamo riflettuto, ci siamo confrontati partendo dalle reciproche esperienze e da un tema drammatico che accomuna le nostre tre regioni: la presenza della criminalità organizzata, le mafie. Organizzazioni che – apertamente o subdolamente - dominano territori e comunità di regioni ( l’Emilia Romagna, il Piemonte) che – ipocritamente- si credevano “libere” da questa piaga.



Temi e Ringraziamenti

Per il cammino svolto in questi giorni, ringraziamo per primo Guido Castiglia, tra i fondatori del presidio "Rita Atria", ora nella sua veste di attore-regista. Da lui il contributo sull'arte del saper "narrare ciò che si conosce" . Raccontare serve a custodire e tramandare l'esperienza umana. Tanto importante "il racconto" ( conoscere e saper raccontare) da essere il fondamento dell'intelligenza, il passaggio fondamentale dall'essere animale all'essere umano.  
Conoscere e narrare cose, fatti, vite, storie, per formare la figura della "staffetta–testimone".  



Ringraziamo il dott. Ciro Santoriello, sostituto procuratore presso la Procura di Torino, per averci condotto, ancora una volta, ad una riflessione originale e fondamentale: occorre passare da una Legalità del  "Governo della Legge" ad una Legalità che sia espressione del "Governo della Coscienza"; perchè  la lotta alle mafie ( alle cosche -cricche -caste) parte proprio dal comportamento di ciascuno di noi: facciamo memoria delle parole di Rita Atria:" (...) la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci." Ne riparleremo 


Ringraziamo la prof.ssa Kicca Bertolone per aver voluto seguire le nostre attività di questi giorni e aver offerto il suo contributo e la sua esperienza nell'aiutare gli scout a familiarizzare ed affinare gli strumenti del "narrare" illustrati da Guido Castiglia








LA STRADA LIBERA
Con Coraggio, saper testimoniare-raccontare Giustizia e Dignità scegliendo i valori sui quali fondare le nostre vite. 
Oggi, nell’area del Parco Corelli e a partire dalle ore 17.00, i gruppi scout condurranno una riflessione conclusiva sulle attività svolte.
Anche questa esperienza servirà poi agli scout a scriverla Carta del Coraggio, un documento stilato dai ragazzi in prima persona e che si prefigge lo scopo di essere una pietra di partenza per “farsi carico del futuro.  
In questi giorni abbiamo capito di combattere le stesse battaglie: essere cittadini responsabili; essere “sentinelle del territorio”, difensori e costruttori della Bellezza delle nostre vite, delle nostre comunità; avere una intelligenza lungimirante; "costruire il Coraggio" per provare a cambiare un mondo, una società, che amiamo e che –per tanti aspetti- così come è non ci piace. 
La conclusione del tema di maturità di Rita Atria: "(...)Forse un mondo onesto non esisterà mai,  ma chi ci impedisce di sognare. Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo"

Alcuni momenti delle attività svolte in cascina Arzilla 


per favore: ci mancano le immagini del contributo di Guido Castiglia e chiediamo, a chi le avesse, di farcele avere per completare la memoria di questi giorni! Grazie

domenica 3 agosto 2014

il dovere della Memoria contro il sigillo del Potere.2 AGOSTO 1980 BOLOGNA - LA STRAGE

2 AGOSTO 1980   BOLOGNA 
Fare memoria. Ripetiamo quello che abbiamo già detto più volte: "Morti innocenti, delitti oscuri perpetrati da mani a cui abbiamo dato il nome di mafie, bande, terroristi, servizi segreti deviati, golpisti. E’successo e forse potrebbe succedere ancora: delitti commessi pensando che, in Italia, potesse servire “a qualcosa e a qualcuno” spargere sangue innocente, seminare paure e insicurezza per annientare persone, idee, valori".
Sul Fatto Quotidiano ieri Emiliano Liuzzi ha scritto parole dure, gettando luce su coloro che, anch'ese vittime della Strage, sono stati dimenticati: I feriti, i feriti a morte: "(...) che sono rimasti nell’illusione che il sacrificio sotto a quelle macerie servisse come sacrificio, appunto. Come vergogna".
Non c'è il sentimento della vergogna in quei "pezzi" dello Stato Italiano che, a distanza di vent'anni, consente che anche questa la strage rimanga senza i colpevoli maggiori. 
Anche per la Strage di Bologna valgono le parole di Roberto Scarpinato (...)“La storia insegna che quando un segreto dura nel tempo, sebbene condiviso da decine e decine di persone,  è il segno che su quel segreto è imposto il sigillo del Potere”.

              La strage alla Stazione e le sue vittime innocenti



Cortometraggio disponibile per gentile concessione dell'Associazione tra i familiari delle vittime strage alla stazione di Bologna del 2 Agosto 1980.



fonte del testo
ASSOCIAZIONE TRA I FAMIGLIARI DELLE VITTIME DELLA STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA 2 AGOSTO 1980

Il 2 agosto 1980, alle ore 10,25una bomba esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. 
Lo scoppio fu violentissimo, provocò il crollo delle strutture sovrastanti le sale d'aspetto di prima e seconda classe dove si trovavano gli uffici dell'azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina. L'esplosione investì anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario.
Il soffio arroventato prodotto da una miscela di tritolo e T4 tranciò i destini di persone provenienti da 50 città diverse italiane e straniere.
Il bilancio finale fu di 85 morti e 200 feriti.(testimonianze di Biacchesi e da "Il giorno")
La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze.
Marina Trolese, 16 anni, venne ricoverata all'ospedale Maggiore, il corpo devastato dalle ustioni. Con la sorella Chiara, 15 anni, era in partenza per l'Inghilterra. Le avevano accompagnate il fratello Andrea e la madre Anna Maria Salvagnini. Il corpo di quest'ultima venne ritrovato dopo ore di scavo tra le macerie. Andrea e Chiara portano ancora sul corpo e nell'anima i segni dello scoppio. Marina morì dieci giorni dopo l'esplosione tra atroci sofferenze.

Angela Fresu, la vittima
più giovane  della strage
Maria Fresu si trovava nella sala della bomba con la figlia Angela di tre anni. Stavano partendo con due amiche per una breve vacanza sul lago di Garda. Il corpicino della piccola, la più giovane delle vittime, venne ritrovato subito. Solo il 29 dicembre furono riconosciuti i resti della madre.

Torquato Secci, impiegato alla Snia di Terni, venne allertato dalla telefonata di un amico del figlio Sergio, Ferruccio, che si trovava a Verona. Sergio lo aveva informato che a causa del ritardo del treno sul quale viaggiava, proveniente dalla Toscana, aveva perso una coincidenza a Bologna e aveva dovuto aspettare il treno successivo.
Poi non ne aveva più saputo nulla.
Solo il giorno successivo, telefonando all'Ufficio assistenza del Comune di Bologna, Secci scoprì che suo figlio era ricoverato al reparto Rianimazione dell'ospedale Maggiore.
"Mi venne incontro un giovane medico, che con molta calma cercò di prepararmi alla visione che da lì a poco mi avrebbe fatto inorridire", ha scritto Secci, "la visione era talmente brutale e agghiacciante che mi lasciò senza fiato. Solo dopo un po' mi ripresi e riuscii a dire solo poche e incoraggianti parole accolte da Sergio con l'evidente, espressa consapevolezza di chi, purtroppo teme di non poter subire le conseguenze di tutte le menomazioni e lacerazioni che tanto erano evidenti sul suo corpo".
Nel 1981 Torquato Secci diventò presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage.
La città si trasformò in una gigantesca macchina di soccorso e assistenza per le vittime, i sopravvissuti e i loro parenti.
I vigili del fuoco dirottarono sulla stazione un autobus, il numero 37, che si trasformò in un carro funebre.
E' lì che vennero deposti e coperti da lenzuola bianche i primi corpi estratti dalle macerie.
Alle 17,30, il presidente della Repubblica Sandro Pertini arrivò in elicottero all'aeroporto di Borgo Panigale e si precipitò all'ospedale Maggiore dove era stata allestita una delle tre camere mortuarie.
Per poche ore era circolata l'ipotesi che la strage fosse stata provocata dall'esplosione di una caldaia ma, quando il presidente arrivò a Bologna, era già stato trovato il cratere provocato da una bomba.
Incontrando i giornalisti Pertini non nasconse lo sgomento: "Signori, non ho parole" disse,"siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia".
Ancora prima dei funerali, fissati per il 6 agosto, si svolsero manifestazioni in Piazza Maggiore a testimonianza delle immediate reazioni della città.
Il giorno fissato per la cerimonia funebre nella basilica di San Petronio, si mescolano in piazza rabbia e dolore.
Solo 7 vittime ebbero il funerale di stato.
Il 17 agosto "l'Espresso" uscì con un numero speciale sulla strage. In copertina un quadro a cui Guttuso ha dato lo stesso titolo che Francisco Goya aveva scelto per uno dei suoi 16 Capricci: "Il sonno della ragione genera mostri". Guttuso ha solo aggiunto una data: 2 agosto 1980.
Cominciò una delle indagini più difficili della storia giudiziaria italiana.